L’Ansiolisi è uno stato psicologico soggettivo caratterizzato da abolizione parziale o completa dell’ansia provocato dalla somministrazione di farmaci ansiolitici. La diminuzione progressiva dell’ansia corrisponde ad un aumento eguale e contrario della tranquillità. La tranquillità si definisce totale quando l’ansietà è stata completamente abolita dal farmaco ansiolitico.

Condizioni assolutamente necessarie per praticare l’ansiolisi e la sedazione sono:

  • il monitoraggio continuo delle funzioni vitali attraverso monitor multiparametrici o pulsossimetro;
  • la valutazione continua oggettiva dello stato di depressione della coscienza;
  • la diponibilità di adeguata strumentazione rianimatoria;
  • l’eventuale assistenza respiratoria;
  • una sede operativa idonea.

Indicazioni 

    1. Pazienti con rischio elevato;
    2. Pazienti con rischio basso che necessitano di interventi lunghi e/o invasivi;
    3. Pazienti con difficoltà di collaborazione.

L’impiego intraoperatorio di farmaci analgesico-infiammatori consentirà di ridurre la risposta flogistica dei tessuti esposti al trauma chirurgico prevenendo l’insorgenza del dolore postoperatorio terminata l’azione analgesica dell’anestetico locale.
Inoltre l’attento monitoraggio pressorio e l’eventuale correzione dei picchi ipertensivi garantirà una maggiore sicurezza per il paziente e un minore sanguinamento.

In odontoiatria da tempo si pone molta attenzione al lato psicologico del disagio del paziente e ad oggi penso che i risultati della “cura” della paura del dentista che si ottengono con la sedazione e l’ansiolisi non abbiano eguali.