L’Ansiolisi è uno stato psicologico soggettivo caratterizzato da abolizione parziale o completa dell’ansia provocato dalla somministrazione di farmaci ansiolitici. La diminuzione progressiva dell’ansia corrisponde ad un aumento eguale e contrario della tranquillità. La tranquillità si definisce totale quando l’ansietà è stata completamente abolita dal farmaco ansiolitico.
Condizioni assolutamente necessarie per praticare l’ansiolisi e la sedazione sono:
- il monitoraggio continuo delle funzioni vitali attraverso monitor multiparametrici o pulsossimetro;
- la valutazione continua oggettiva dello stato di depressione della coscienza;
- la diponibilità di adeguata strumentazione rianimatoria;
- l’eventuale assistenza respiratoria;
- una sede operativa idonea.
Indicazioni
- Pazienti con rischio elevato;
- Pazienti con rischio basso che necessitano di interventi lunghi e/o invasivi;
- Pazienti con difficoltà di collaborazione.
L’impiego intraoperatorio di farmaci analgesico-infiammatori consentirà di ridurre la risposta flogistica dei tessuti esposti al trauma chirurgico prevenendo l’insorgenza del dolore postoperatorio terminata l’azione analgesica dell’anestetico locale.
Inoltre l’attento monitoraggio pressorio e l’eventuale correzione dei picchi ipertensivi garantirà una maggiore sicurezza per il paziente e un minore sanguinamento.
In odontoiatria da tempo si pone molta attenzione al lato psicologico del disagio del paziente e ad oggi penso che i risultati della “cura” della paura del dentista che si ottengono con la sedazione e l’ansiolisi non abbiano eguali.
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