Ricevo e pubblico volentieri una breve tesina sull’igiene e la prevenzione dentale scritta da una delle nostre igieniste.

Premessa

L’incidenza di patologie di interesse odontoiatrico, in età adulta, nonostante i miglioramenti ottenuti in termini di salute generale, permane elevata.

E’ importante, pertanto, promuovere e favorire programmi di prevenzione e cura delle patologie più diffuse della bocca: carie, malattia parodontale, neoplasie, al fine anche di evitare l’insorgenza di situazioni cliniche gravi.

Ben conosciuta è l’eziologia, la patogenesi, l’evoluzione delle patologie di cui sopra ed il fatto che la prevenzione rappresenta una misura fondamentale in termini di efficacia.

Inoltre, in considerazione del fatto che diversi fattori di rischio per le malattie del cavo orale (batteri, dieta non adeguata, fumo, abitudini di vita scorretti) sono comuni ad altre malattie cronico-degenerative, qualsiasi misura di prevenzione messa in atto va considerata come misura più ampia di promozione della salute globale dell’individuo.

Sviluppo

Quando una mamma aspetta un bambino, si sorprende e spesso si commuove nel vedere con i primi esami ecografici, braccia, mani e gambe del suo piccolo già ben conformate. Spesso però non immagina che fin dal 2° mese di gravidanza gli si stanno formando anche i denti.

Durante la gestazione, oltre alle molte cose di cui prendersi cura, la futura mamma dovrà salvaguardare anche la salute dei suoi denti e quelli che spunteranno a suo figlio. I quattro consigli che seguono, sono essenziali a questo fine.

  1. Non fumare: è necessario evitare oltre al fumo attivo, anche il fumo passivo per almeno i 9 mesi di attesa. Il fumo riduce la quantità di ossigeno che arriva al feto, danneggiando oltre che la formazione dei denti, anche tutto il resto dell’organismo del bimbo.
  2. Avere una corretta alimentazione: è importante avere un ampio apporto di vitamina C (agrumi, kiwi, pomodori), D (latticini, uova, fegato) e calcio (latte, formaggio, yogurt) che aiutano la mineralizzazione delle ossa e dei denti.
  3. Assumere fluoro: è noto che il fluoro aiuta i denti a resistere all’azione cariogena dei batteri che vivono nella placca dentale. La maggior parte del fluoro viene assunta con l’alimentazione e in particolare con l’acqua.
  4. Curare l’igiene della bocca: è molto importante un’igiene orale ottimale perché durante la gravidanza vi sono alte concentrazioni di ormoni estroprogestinici nel sangue. Questi agiscono sulle mucose uterine e sulle fibre muscolari affinchè si modifichino e si adattino ad accogliere il feto che aumenta rapidamente di dimensioni. Questo diverso assetto ormonale agisce non solo sulle mucose uterine, ma anche sulle mucose del cavo orale. Le gengive divengono molto sensibili e basta una quantità minima di batteri e cioè un’igiene appena trascurata, a determinare danni orali anche gravi. Il danno iniziale più frequente è un arrossamento delle gengive (gengivite gravidica) che spesso cominciano anche a sanguinare durante lo spazzolamento. La gengivite trascurata può portare a lesioni infiammatorie delle mucose più importanti come la parodontite che determina la perdita di osso alveolare e di stabilità del dente. E’ quindi opportuno che la gestante faccia una seduta di pulizia dal dentista al 2° o 3° mese ed un’altra all’8° mese.

Dunque è essenziale seguire un corretto programma di igiene quotidiana ed eseguire regolari controlli dal dentista (almeno due durante i 9 mesi); altrimenti durante la gravidanza le gengive e i denti della mamma si ammaleranno e sarà facile contaminare la bocca del piccolo appena nato con batteri che gli causeranno fastidiose infiammazioni delle gengive e in un secondo tempo gli danneggeranno i denti.

Per quanto riguarda la salute dei tessuti duri della bocca, quanto generalmente si crede sulla comparsa della carie durante e a causa della gravidanza non è supportato da evidenze cliniche né sperimentali. Infatti, tutti gli studi concordano nell’indicare come nei tessuti dentari materni non possa avvenire alcuna concreta deplezione di calcio o di altri minerali imputabile alla gravidanza. E’ necessario, quindi, spiegare alla gestante che l’organismo non è in grado di “prelevare il calcio dai denti della madre per formare le ossa del bambino”, motivo per cui è normale che uno o più dente possano cariarsi, ma come, al contrario, le cause di queste lesioni siano da ricercarsi altrove.

Ci si riferisce, soprattutto,all’incremento, del numero giornaliero di spuntini, anche a base di carboidrati, non seguiti da adeguata igiene orale sia per scarsa motivazione sia per non provocare sanguinamento delle gengive infiammate.

Oltre quanto detto, una maggiore suscettibilità alla carie durante la gestazione è legata alla diminuzione del potere tampone della saliva, causato dalla scialorrea, dall’incrementato numero di microrganismi cariogeni orali, dalla diminuzione del pH orale basale indotto dagli estroprogestinici, soprattutto nel primo trimestre. Molti degli eventi descritti, però, possono essere efficacemente controllati per mezzo di una corretta alimentazione e un’adeguata igiene orale.

Infine è interessante segnalare che alcuni ricercatori inglesi sostengono un legame tra le malattie gengivali e il rischio di nascite premature. Infatti le donne incinte con presenza di malattie gengivali e cattiva igiene durante la gravidanza, sarebbero più predisposte al rischio di parto prematuro e di nascita del bambino sotto peso. La malattia paradontale potrebbe essere un significativo fattore di rischio per malattie sistemiche della madre e del figlio e per complicanze ostetriche. La parodontopatia, infatti, sembrerebbe facilitare il parto pretermine, la rottura prematura delle membrane, nonché indurre un minor peso alla nascita dei nati pretermine rispetto al range di peso legato all’epoca gestazionale. La preeclampsia gravidica, inoltre, sarebbe più frequente nelle donne malnutrite, soprattutto se fumatrici e restie a compiere controlli odontoiatrici periodici.

Le gestanti, quindi, dovrebbero ricevere un supporto odontoiatrico e nutrizionale professionale, ma la maggior parte di esse non lo riceve anche se la visita e le terapie odontoiatriche, nonché la detartrasi, sono da esse ben accette, ove correttamente proposte. Anche semplici ma mirati interventi domiciliari, utili a migliorare la salute orale della gestante, sembrano di difficile realizzazione al di fuori di un costante controllo sanitario al quale la gestante dovrebbe essere sempre sottoposta. Basti pensare, in proposito, che un semplice sciacquo giornaliero con soluzione di fluoruro di sodio 0,05% e clorexidina 0,12 dalla fine del sesto mese sino al momento del parto sia in grado di ridurre la presenza di Streptococcus mutans non solo nel cavo orale della madre, ma anche in quello del bambino, sino a quando questi abbia raggiunto l’età di due anni. Anche il fumo, se passivo, può incrementare la prevalenza di perdita di elementi dentari in giovani gestanti.