E’ vero che oggi sui quotidiani nazionali sono comparse pagine intere a favore delle cliniche dentali e dei soci di capitale negli studi medici e dentistici..?
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Io pubblico la lettera di risposta della nostra associazione…. E vi confesso che inizio a pensare che il distacco fra vita reale e politici che ci governano a modo loro sia ormai incolmabile….
Noi continueremo sulla strada che ai seri professionisti (in tutti i campi) continua a costare sudore e sangue… Per fortuna ancora con soddisfazioni impagabili.
Grazie a tutti i miei pazienti, che decidono di affidare la cura della loro salute a medici con una coscienza, sempre aggiornati, reperibili al bisogno e con un sorriso sulla bocca (malgrado tutte le difficoltà della vita dei nostri giorni)… e che a volte possono sembrare un po’ più costosi di altre soluzioni… In ogni caso noi rimaniamo a disposizione senza rancori di tutti i pazienti che decidono di provare le altre realtà per constatare di persona le differenze.
Non ho in archivio una foto con una pernacchia… ma una bella risata vale anche di più….
Ecco il testo:
Nelle scorse settimane la politica ha raccolto l’appello che ANDI aveva lanciato durante l’audizione in Senato nel novembre scorso, in merito al Disegno di Legge sulla Concorrenza, presentando una serie di emendamenti che puntano ad estendere anche agli studi odontoiatrici organizzati in società di capitale le regole a cui noi dentisti liberi professionisti, gli studi associati e le società tra professionisti siamo soggetti.
Con un tempismo ed un interesse che mai abbiamo visto su temi legati all’odontoiatria, la stampa ed i media generalisti si sono scagliati contro la nostra professione, in particolare contro ANDI, accusandoci di essere contro le liberalizzazioni e di voler difendere i nostri privilegi; il culmine si è raggiunto oggi giorno di S. Apollonia!, con la pubblicazione sui maggiori quotidiani nazionali di una intera pagina a pagamento da parte di alcune catene di cliniche odontoiatriche (vedi allegato).
Non mi stupisco più che buona parte dei media siano stati ingaggiati in questa campagna contro la libera professione, la nostra è la sacrosanta battaglia per garantire al cittadino di continuare ad avere un odontoiatra che lo cura facendosi carico dei suoi problemi, seguendolo nel tempo, mantenendo quel fondamentale rapporto di fiducia che deve essere sempre alla base della relazione medico-paziente!
Leggendo inoltre il commento dell’avv. Pierani di Altroconsumo pubblicato nei giorni scorsi su Odontoaitria33, mi stupisco che un rappresentante dei consumatori non conosca o non voglia capire le differenze in tema di responsabilità professionale tra un professionista ed una società di capitale. Se un dentista libero professionista chiude lo studio rimane ugualmente responsabile di quanto ha fatto per 10 anni e se lui non è più reperibile risponderanno in solido i suoi eredi. Non a caso uno dei punti fermi della nostra polizza assicurativa è la copertura anche per gli eredi del professionista assicurato.
I media e le cliniche odontoiatriche, per confermare le loro tesi, hanno voluto fare credere che lo scontro fosse sulla qualità delle cure, accusandoci di voler sostenere che un libero professionista offre una qualità superiore a quella offerta dalle “catene odontoiatriche”. Nelle dichiarazioni dei giorni scorsi, Cohen (Dental Pro) ha rivelato che il suo gruppo è stato comprato da un Fondo economico mobiliare; ora le Società di capitale e addirttura i Fondi di investimento stanno invadendo il mondo dontoiatrico italiano con il principale obiettivo di lucrare in questo ambito ma pronti a scappare se l’investimento risulta poco conveniente.
Quali sono le tutele per i pazienti di fronte a questa necessità di risultati economici?
E’ proprio per difendere quella tanto invocata libera concorrenza che noi chiediamo l’approvazione di quegli emendamenti. La libera concorrenza si basa su regole uguali, sull’abolizione dei privilegi.
Nei giorni scorsi abbiamo scritto ai Senatori che hanno avuto il coraggio di presentare quegli emendanti che abbiamo proposto, per ringraziarli, per spiegare dove la stampa sbaglia e perché le nostre ragioni vanno verso la tutela del cittadino e non sono una difesa corporativa.
Se con un colpo di mano quegli emendamenti verranno stralciati sarà l’ennesima occasione persa per aiutare gli italiani.
I dati dell’Agenzia delle Entrate indicano che le società di capitale operanti nell’ambito odontoiatrico hanno un reddito netto medio di 20.900 euro mentre i dentisti liberi professionisti hanno un reddito netto medio di 49.290 euro. Questo non indica certo chi lavora in nero e chi no ma sottolinea come anche dal punto di vista fiscale non vi sia lo stesso trattamento tra un libero professionista ed una società di capitale.
E non apro il capitolo previdenziale.
Per ANDI nulla cambierà, torneremo a rimboccarci le mani, a bussare alle porte, a cercare interlocutori seri che ci vogliano ascoltare e sostenere.
Continueremo, come spesso ci capita, la battaglia per riuscire a mantenere il paziente al centro delle nostre attenzioni, pronti come sempre a competere in un ambito dove tuttavia le regole siano certe e uguali per tutti, con una gestione trasparente, con le necessarie tutele civili, fiscali, previdenziali ed etiche.
Il Presidente Nazionale
Gianfranco Prada
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